sabato 9 marzo 2013

Unità di misura: quanta confusione!

La parola errore viene dal latino error e significa "vagare qua e là", essere perduto, infatti quando si fa un errore è un po’ come perde la strada della verità.
Purtroppo gli errori nell'uso delle unità di misura sono molto frequenti, spesso capita di leggere articoli di interessante valore tecnico-scientifico ma che riportano unità di misura errate o non più in uso che conseguentemente conducono a risultati difficilmente utilizzabili.
Ma come farne una colpa quando già alle elementari al piccolo studente vengono insegnate unità di misura come l'ara, il quintale e le kcal o con non curanza si scrivere mt o ml anziché m?
Inoltre che dire della legislazione tecnica, come ad esempio il Dlgs 152/2006 Allegato IX Parte II (requisiti tecnici costruttivi dei camini) o il DPR 37/2008 (sicurezza degli impianti) in cui compaiono ancora unità di misura come le chilocalorie o le frigorie/h o si scrivono indifferentemente kw, KW o Kw anziché kW?
Eppure oltre ad una discreta normativa tecnica sulle unità di misura (vedasi la UNI-CEI-ISO 31-0 e tutta la serie di norme UNI-CEI-ISO 80000) vi è un obbligo di legge disposto dal DPR 802 del 12/08/1982 il quale oltre a vietare l'uso delle unità non riconosciute dal SI prevede, con l'art. 4, una sanzione equivalente alle vecchie 500.000 lire.
Nonostante ciò l'ignoranza in materia regna sovrana, soprattutto nel settore delle costruzioni civili, ignoranza sostenuta specialmente da chi opera da molti anni senza porsi il problema di aggiornarsi per iniziare ad utilizzare un linguaggio che sia riconosciuto a livello internazionale.
Opporsi a questo "rinnovamento" è, per fare un paragone, come rifiutare di formare una lingua internazionale in cui seguendo semplici regole è possibile farsi capire da tutti.

Per approfondimenti:

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